Coda cavallina

Equisetum arvense L.

Utilizzo

  • Emorragie

    Il rimedio è utile anche per la coagulazione e riduce le emorragie ed è stato quindi usato da tempo immemore per le ferite. A parte la sua attività aggregante sembra che eserciti anche delle azioni vulnerarie dirette sul tessuto connettivo. Per la stessa ragione viene utilizzato in caso di menorragia ed emorragie polmonari ed intestinali. Se assunto in grandi quantità o per lungo tempo (varie settimane) può causare irritazione alle mucose intestinali e del tratto urinario.

  • Intossicazione

    Ricercatori in Russia hanno riportato che l’Equisetum sarebbe efficace nella rimozione di piombo dall’organismo, cosa questa che renderebbe giustizia della sua tradizione di rimedio disintossicante e purificante nelle affezioni reumatiche e dermatologiche.

  • Tratto urinario, disturbi

    Una pianta utilizzata per disordini del tratto urinario. In dosi moderate è un diuretico sicuro, aumenta sia il volume che l’acidità delle urine, cosa che lo rende utile in caso di infezioni alle basse vie urinarie. L’aumento del volume è anche del 70%, e questa attività rimane presente nelle tinture, indicando così che la silice non è responsabile dell’azione (più probabile una attività congiunta di flavonoidi e saponine). Questa proprietà associata a quella antiemorragica ha portato al suo utilizzo dai fitoterapeuti moderni per casi di: infezioni e lesioni alle pareti degli ureteri, della vescica e dell’uretra, come anche per problemi prostatici nei maschi. Meglio assumere il rimedio in piccole dosi ma spesso, un cucchiaio di pianta in infuso tre o quattro volte al giorno, o meglio ancora un decotto prolungato con un po’ di zucchero, fino a quando l’infiammazione non sia calata.


Glossario