Liquirizia comune

Glycyrrhiza glabra L.

Habitat

Pianta originaria delle regioni del Mediterraneo orientale e dell'Asia sud-occidentale. Coltivata in Italia meridionale, Spagna e Turchia.
Habitat mediterraneo. Margini di strada, incolti e aridi fino a 1000 m. Spazi aperti aridi, in particolare in zone sabbiose vicino al mare. Va piantata in terreni ben coltivati, fertili e che trattengano l'umidità, per un miglior sviluppo della radice. Preferisce terreni caldi, assolati, sabbiosi e molto profondi, perché il freddo non colpisca le lunghe radici, rendendole oltretutto troppo legnose. Non cresce bene in terreni argillosi. Condizioni leggermente alcaline producono le migliori piante.
In Italia presente nelle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna

Le piante resistono fino a -15° C.

Macerare preventivamente i semi per 24 ore in acqua tiepida e quindi seminare (primavera o autunno) in terrine con composto sabbioso in serra. Trapiantare in vasetti singoli quando le piantine sono abbastanza grandi da potersi maneggiare e crescerle per il primo inverno in serra. Mettere a dimora in esterno in tarda primavera o prima estate quando sono nella fase attiva della crescita. E' possibile la coltivazione in vaso, ma di grosse dimensioni, di modo che le lunghe radici possano crescere liberamente.
Le piante crescono abbastanza lentamente da seme.
La riproduzione si può fare in primavera o autunno per divisione delle radici in pezzi, ognuno portante una gemma, da mettere in coltivazione in vasetti o direttamente in piena terra.
A meno che non ci sia bisogno di semenza, si impedisce la fioritura della pianta così che metta più energia nel produrre radici di più alta qualità. Le piante sono alquanto lente a sistemarsi nei nuovi ambienti e non crescono molto nei primi due anni dopo essere state spostate. Le parti giovani sono inoltre molto facilmente danneggiate dalle lumache e la pianta dovrà quindi essere protetta per i primi anni.
La pianta sviluppa un apparato radicale piuttosto profondo (anche 120 cm) e può essere molto difficile sradicarle una volta stabilite.
Questa specie forma una relazione simbiotica con certi batteri del suolo, i quali formano noduli sulle radici e fissano l'azoto atmosferico. Parte di questo azoto può essere utilizzato dalla pianta stessa per la crescita, ma viene anche utilizzato da altre piante che crescono vicine.


Glossario