Aceituno

Simarouba glauca DC

Farmacologia

    Altre attività

    Altre attività attribuite alla pianta sono: antielmintica, analgesica, emmenagoga, antivirale (glaucarubolone) e febbrifuga.

  • Attività amara e stomachica

    La quassina è amara, e la pianta viene utilizzata come tonico digestivo (Caceres 1996; Germosen-Robineau 1998).

  • Attività amebicida

    Glaucarubina, glaucarubinone e glaucarubolone si sono dimostrate amebicide in vitro, in particolare contro Entamoeba histolitica. In particolare la glaucarubina è un principio antiamebico molto attivo e ben tollerato, efficace contro le forme vegetative e cistiche della Entamoeba histolytica. (Caceres 1996; Germosen-Robineau 1998)
    L'estratto idroalcolico della corteccia ha mostrato attività amebicida: in uno studio risalente al 1952 l'estratto al 20% è stato testato su 30 pazienti sofferenti di amebiasi, dimostrando di essere efficace senza effetti secondari di nota (Caceres 1996)

  • Attività antibatterica

    La glaucarubina, un terpenoide insolubile in acqua, mostra attività antibatterica in vitro. L'estratto idroalcolico delle foglie è attivo contro Salmonella typhi, Shigella flexneri, e inattivo contro Escherichia coli, Staphilococcus aureus, S. enteriditis e S. dysenteriae (Caceres 1996).

  • Attività antimalarica

    L'Aceituno (Simarouba glauca) è una pianta appartenente alla famiglia delle Simaroubaceae, famosa per essere speso caratterizzata dalla presenza di quassinoidi, principi amari attivi contro la malaria, enterobatteri e forti febbrifughi. La Simarouba é una pianta molto promettente per il trattamento della malaria, con una efficacia paragonabile alla più famosa Artemisia annua.

    I primi studi sull'utilizzo della corteccia della Simarouba in caso di dissenteria amebica furono portati avanti nel 1918. Un ospedale militare britannico dimostrò che la corteccia in infuso aveva attività antiamebica negli esseri umani. I ricercatori studiarono poi le prospettive di una attività antimalarica della corteccia nel 1947, quando dimostrarono che l'estratto acquoso della corteccia e della radice possedeva una forte attività contro l'organismo causa della malaria nelle galline, Plasmodium gallinaceum. Lo studio era molto promettente perché l'estratto era fortemente attivo a concentrazioni piuttosto basse (1 mg/kg)
    Nel 1962 fu dimostrato che anche i semi di Simarouba possedevano attività antiamebica negli esseri umani. Nel 1967 uno studio del National Cancer Institute verificò che i semi erano efficaci al 91.8% su esseri umani.

    Fino a quel momento le componenti ritenute responsabili delle attività antimalariche ed antiamebiche erano il gruppo di quassinoidi simili a quelli ritrovati nell'estratto di chinino. Nel 1978, però, fu isolato dalla Simarouba un nuovo quassinoide che inibiva in maniera significativa la crescita della leucemia linfocitica in vitro. Questo quassinoide, il glaucarubinone, ed altri simili come il glaucarubolone, presenti anche in altre piante delle Simaroubaceae, hanno attività dimostrato ulteriori attività antileucemiche e citotossiche.

    L'interesse per le attività della Simarouba è calato per molti anni, fino a quando i nuovi ceppi di malaria, parassiti e batteri intestinali resistenti ai farmaci antimalarici ed antibiotici non si sono affacciati alla ribalta del mondo occidentale. Questo fatto ha imposto ai ricercatori di investire più tempo e soldi nella ricerca di alternative ai agli antibiotici, e nel 1988 due studi inglesi hanno portato nuove evidenze a supporto dell'attività antimalarica in vivo ed in modelli animali; uno studio in vitro del 1990 ha inoltre mostrato un'attività della pianta contro vari ceppi - antibiotico-resistenti e non - di enterobatteri causa comune dei disordini gastrointestinali.

    Più di recente è stato nuovamente mostrato che l'estratto della pianta è efficace in vitro ed in vivo contro ceppi resistenti di malaria.

    La glaucarubina, composto presente soprattutto nel frutto, mostra attività antiprotozoaria; il glaucarubinone, presente nei semi, è antiprotozoario ed inibisce potentemente la crescita di Plasmodium falciparum (Trager e Polonsky 1981). Un estratto idroalcolico delle foglie si è dimostrato attivo in vitro contro Plasmodium gallinaceum (Germosen-Robineau 1998; Spencer et al. 1947), mentre l'estratto idroalcolico della corteccia si è dimostrato attivo contro Plasmodium bergheii, attività paragonabile a quella dell'artemisina (Medinilla 1993).

  • Attività citotossica

    Glaucarubinone e glaucarubolone mostrano potenzialità antitumorale, antisarcoma ed antileucemica in vitro. (Duke 1992a)

  • Attività pesticida/insetticida

    Glaucarubina, glaucarubinone e glaucarubolone hanno tutti e tre attività pesticida. Inoltre la glaucarubina é repellente e il glaucarubinone è sia repellente sia insetticida, con attività comparabile o addirittura superiore ai piretri su Locusta migratoria (Odjo et al 1981). E' probabile che la sua azione antipruriginosa sia dovuta all'azione sull'agente causale della scabbia (sarcopteosi), causa principale della dermatosi pruriginosa (Germosen-Robineau 1998).

  • Attività tonica e stimolante

    La quassina è tonica e stimolate (Caceres 1996; Germosen-Robineau 1998).


Glossario