Annato

Bixa orellana L.

Tossicità

La American Herbal Product Association (McGuffin et al. 1997) classifica i semi di Bixa in Classe 1: "piante che possono essere consumate senza pericoli se usate in maniera appropriata."

Brinker (1998) invece consiglia cautela in caso di diabete insulino-dipendente per il potenziale iperglicemico della pianta.

Fregert e Hjorth (1969) non hanno notato alcuna reazione allergica dopo avere testato 580 pazienti eczematosi con pigmento di annatto.

Vi sono stati casi riportati in letteratura di urticaria e angioedema collegati all'utilizzo di annatto. Nish e collaboratori (1991) riportano di un caso di reazione anafilattica (urticaria, angioedema e ipotensione severa) 20 minuti dopo l'assunzione di latte e cereali contenenti pigmento di annatto. Prick test cutanei hanno eliminato la possibilità di allergie a latte, grano e mais mentre sono stato fortemente positivi per il pigmento. Analisi successive hanno mostrato che il paziente aveva IgE specifiche per una frazione proteica nel campo dei 50 kD. Gli autori concludono che il pigmento di Bixa può contenere proteine residue o contaminanti che possono causare rari casi di anafilassi e ipersensibilità di tipo IgE

Un metil estere contenuto nella Bixa orellana, la trans-bixina, ha causato iperglicemia e microlesioni a mitocondri e reticolo endoplasmatico di pancreas e fegato in modelli animali, effetti eliminati dalla concomitante assunzione di riboflavina. Gli autori cautelano dall'utilizzo della Bixa in medicazioni tradizionali, anche se questo risultato è difficilmente generalizzabile al consumo umano (Morrison et al 1991; Morrison et al 1987)


Glossario