Astragalo

Astragalus membranaceus (Fisch. ex Link) Bunge

Utilizzo

Utilizzi vari

Utilizzato sin dai tempi antichi nella medicina tradizionale cinese come tonico dello wei-qi, è divenuta un rimedio importante in Occidente quando i suoi effetti sul sistema immunitario iniziarono ad essere evidenti.
Il fatto che venga sempre descritto come un immunostimolante non dovrebbe farci dimenticare il fatto che possiede un campo d'azione molto vasto.

E' un tonico, dal carattere dolce e leggermente caldo, aumenta le energie del qi e dello xue (sangue). Rafforza il sistema in generale ed i polmoni in particolare, migliora la digestione e nutre il sangue (entra nella Milza e nei Polmoni). Aumenta la capacità di resistenza fisica e psichica e tonifica il wei-qi, cioé il qi responsabile per il controllo delle “barriere” esterne (pelle, mucose), della sudorazione e della difesa immunitaria.
Gli stati infettivi che sembrano rispondere meglio all'utilizzo dell'Astragalo sono:
- setticemia con ulcerazione, tessuti edematosi, cancrena;
- linfangite acuta in individui deboli (con Echinacea);
- linfadenite in soggetti cronicamente debilitati;
- peritonite post-operativa con autotossicità.
Vista la combinazione di effetto immunomodulante e tonico generale, l'Astragalo è stato ed è usato nella terapia dell'HIV.
Viene comunque usato anche per stati di debilitazione più generale, in particolare quando vi sia una debolezza della digestione.
E' meno “caldo” e stimolante del Ginseng; per questa ragione è considerato superiore al Panax per gli individui al di sotto dei 40 anni. E' comunque sconsigliato a tutti i pazienti con chiari segni di “eccesso” o “caldo”.
Si combina bene con Liquirizia, Angelica sinensis e/o Ginseng.


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