Biancospino

Crataegus monogyna Jacq.; Crataegus laevigata (Poir.) DC.

Etnobotanica

L'albero di Biancospino è associato molto profondamente con i rituali di Maggio da tempi precedenti al Medioevo inglese. I frutti venivano utilizzati come cibo e per fare il vino nel Medioevo in tutta Europa. I greci e i romani non ci hanno lasciato testimonianze di un utilizzo medicinale, ma agli inizi del Rinascimento frutti e foglie venivano considerati dei buoni rimedi per problemi digestivi e urinari, in particolare per calcoli renali e della vescica e come diuretici. Nel tardo ‘800, medici europei iniziarono a sperimentare Crataegus come rimedio per problemi cardiaci e vascolari, e da allora la sua reputazione è cresciuta sempre di più. Il primo utilizzo di Crataegus in terapia cardiaca di cui abbiamo notizia è attribuito al dottor Green, un medico irlandese che utilizzò la tintura delle bacche fresche.


Glossario