Ginseng

Panax ginseng C. A. Meyer

Farmacologia

  • Azione adattogena

    Il ginseng migliora la performance fisica e le capacità di apprendimento e dimostra proprietà immunomodulatorie (Wagner, Norr, Winterhoff 1994).


    Studi clinici sull'uomo

    Sommario dei risultati in 18 studi clinici controllati
    1. Aumento delle performance fisiche e diminuzione dei tempi di reazione visiva ed uditiva
    2. Aumento della capacità aerobica, riduzione dei livelli di lattato e riduzione della frequenza cardiaca in atleti maschi (200 mg ESS/die x 4 mesi)
    3. Aumento della qualità della vita in caso di stress (rilassamento, attentività, appetito, affaticamento, qualità del sonno, recupero da infezioni polmonari, riduzione della pressione arteriosa) 0,4-1,0 g/die x 4 mesi
    4. Nello stesso studio è aumentata la qualità del sonno REM negli anziani
    5. Diminuzione del tempo di reazione ed aumento della capacità decisionale negli anziani (1,5 g/die)
    6. Aumento dei vari aspetti della memoria.
    7. Aumento della funzione immunitaria cellulo-mediata in volontari sani (chemiotassi, fagocitosim uccisione intracellulare) 200 mg ESS x 2 mesi
    8. Aumento della prevenzione dell'influenza e del rafreddore, del numero di anticorpi, di NKC in soggetti che assumono vaccini antinfluenzali (200 mg ESS x 3-4 mesi)
    9. Aumento dell'efficacia dei farmaci antibatterici in bronchite cronica (200 mg ESS x 9 gg)
    10. Aumento della circolazione cerebrale in pazxienti con deficit cerebrovascolari moderati (200 mg ESS x 3 mesi)
    11. Aumento del punteggio psicologico in donne post- menopausa (affaticamento, insonnia, depressione). Miglioramento dovuto in parte ad effetto antistress (abbassamento dei livelli di cortisolo).
    12. Miglioramento della qualità della vita in donne post-menopausa
    13. Aumento della concenrazione di antiossidanti ematici e riduzione del danno ossidativo nei fumatori (1,1 gr /die x 4 settimane)
    14. Aumento del conteggio piastrinico e riduzione della depressione del midollo osseo in pazienti in chemioterapia antitumorale.
    15. Aumento del conteggio spermatico, mobilità, testosterone e diidrotestosterone in uomini con conteggio spermatico basso idiopatico o associatoi a varicocele.

    Descrizione dei più importanti studi clinici
    In uno studio incrociato in doppio cieco, 12 infermiere studenti, impiegate nei turni notturni (3-4 notti consecutive seguite da 3 giorni di riposo), hanno ricevuto 1,2 g di ginseng o placebo per le prime tre notti consecutive di lavoro notturno, e sono state sottoposte a test la mattina successiva alla terza notte. Un trattamento incrociato è stato somministrato dopo un intervallo di almeno 2 settimane. Una terza serie di test è stata eseguita durante il normale orario lavorativo diurno, dopo nessun trattamento e a seguito di una notte di buon riposo (good night’s sleep - GNS). I soggetti hanno valutato il proprio umore, benessere fisico e grado di letargia per mezzo di scale lineari di autovalutazione; sono stati inoltre condotti due test sulla performance psicofisiologica e dei test ematologici. Gli effetti nocivi dei turni notturni sull’umore e la performance sono stati evidenziati chiaramente. È stato riscontrato un trend costante a favore del ginseng rispetto al placebo. Le classificazioni del ginseng sono state favorevoli per quanto riguarda i criteri dell’umore, ma non favorevoli per i criteri di benessere fisico. Il ginseng ha ripristinato i livelli di glucosio nel sangue aumentati dallo stress da turno notturno, riportandoli ai livelli GNS. È stato concluso che il ginseng ha avuto un lieve ma consistente effetto anti-stanchezza (Hallstrom, Fulder, Carruthrs 1982).

    Diversi test sulla performance psicomotoria sono stati eseguiti in un gruppo di 16 volontari maschi sani, ai quali è stato somministrato un estratto di ginseng standardizzato (100 mg due volte al giorno per 12 settimane), e in un gruppo simile al quale è stato somministrato placebo, in condizioni di doppio cieco. Un effetto vantaggioso del ginseng, relativamente alla performance basale, è stato osservato per l’attenzione (test di cancellazione), l’elaborazione (aritmetica mentale, deduzione logica), la funzione sensoriale-motoria integrata (tempo di reazione di scelta) ed i tempi di reazione acustici. Tuttavia, la performance finale del gruppo del ginseng è stata statisticamente superiore rispetto al gruppo del placebo solo nell’aritmetica mentale. Non è stata osservata alcuna differenza tra ginseng e placebo in test di funzione motoria pura, riconoscimento e tempo di reazione visiva (D'Angelo et al 1986).

    In uno studio incrociato, in doppio cieco, controllato con placebo, 43 triatleti di alto livello hanno ricevuto 200 mg al giorno di un estratto standardizzato di ginseng o placebo per periodi di 10 settimane. Differenze significative in diversi parametri di resistenza sono state osservate solo dopo la seconda fase di trattamento. È stato concluso che il ginseng ha migliorato la resistenza (resistenza allo stress di fine stagione), ma non ha migliorato la performance ottimale (Van Schepdael 1993).

    Venti atleti maschi di alto livello hanno ricevuto 200 mg di un estratto standardizzato di ginseng al giorno per 9 settimane. Nel test ergometrico su bicicletta, della durata di 8 minuti, i valori post-trattamento sono risultati superiori per assorbimento massimale di ossigeno e inferiori per livello di lattato nel sangue e battito cardiaco durante l’esercizio, rispetto ai valori di pretrattamento (Forgo, Kirchdorfer 1981).

    In uno studio in doppio-cieco ad atleti sono stati somministrati 200 mg di estratto di ginseng standardizzato in ginsenosidi al 7% o 200 mg di estratto di ginseng standardizzato in ginsenosidi al 4% + 400 mg di vitamina E o placebo ogni giorno per 9 settimane. Utilizzando lo stesso test ergometrico su bicicletta, sono state osservate differenze significative a favore di entrambe le due preparazioni di ginseng rispetto al placebo, in relazione al battito cardiaco, al lattato ematico e all’ assorbimento massimale di ossigeno dopo l’esercizio (Forgo, Kirchdorfer 1981; Forgo 1983)

    Uno studio in doppio-cieco, controllato con placebo condotto su 28 atleti maschi allenati, ha esaminato la persistenza degli effetti di un trattamento di 9 settimane (200 mg di estratto di ginseng con ginsenosidi al 4%, o placebo) oltre il periodo di trattamento. Rispetto al placebo, l’estratto di ginseng ha prodotto miglioramenti significativi nell’assorbimento massimale di ossigeno durante l’esercizio, nel battito cardiaco ad esercizio massimale, nel volume espiratorio forzato, nella capacità polmonare vitale forzata (p<0,05) e nel tempo di reazione visiva Questi effetti positivi sono durati per almeno 3 settimane dopo il trattamento (Forgo Schimert 1985).

    In uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, condotto su 50 pazienti deambulanti affetti da astenia, sindrome depressiva o disturbi neurovegetativi, sono stati valutati gli effetti sulla performance di 8 settimane di trattamento giornaliero con 200 mg di un estratto standardizzato di ginseng, per mezzo di due test psicometrici e sulla base dei risultati di un esaustivo questionario psicologico. Un miglioramento significativo è stato riscontrato nella maggior parte dei parametri (Rosenfeld et al 1989).

    In uno studio randomizzato, in doppio cieco, volontari sani maschi hanno ricevuto 200 mg o 400 mg di un estratto di ginseng, o placebo, al giorno per 8 settimane. L’estratto non ha avuto alcun effetto su consumo di ossigeno, rapporto di scambio respiratorio, ventilazione al minuto, concentrazione di acido lattico nel sangue, battito cardiaco o sforzo percepito (Engels, Wirth 1997).

    In un altro studio randomizzato, in doppio cieco, volontarie sane hanno ricevuto 200 mg di un estratto di ginseng o placebo al giorno per 8 settimane. Il ginseng non ha avuto alcun effetto sulla performance massimale di lavoro, o sull’assorbimento di ossigeno a riposo, durante l’esercizio e nel recupero, sul rapporto di scambio respiratorio, sulla ventilazione al minuto, sul battito cardiaco o sui livelli di acido lattico nel sangue (Engels, Said, Wirth 1996).

    In uno studio in doppio-cieco, controllato con placebo, incrociato, condotto su 8 volontari sani (età media 25 anni) regolarmente praticanti attività fisica, 30 giorni di trattamento orale con 400 mg di un estratto standardizzato di ginseng al giorno, non hanno migliorato la performance nell’esercizio sopramassimale (125% della massima potenza aerobica su bicicletta ergometrica), e non hanno influenzato il lattato o il testosterone nel sangue (Collomp et al 1996).

    In uno studio dello stato di ossigenazione sanguigna di 8 soggetti maschi e 2 femmine di mezza età (età media 50 anni), è stato osservato un aumento significativo nella pO2 arteriosa a riposo dopo 4 settimane di trattamento orale giornaliero con 200 mg di un estratto standardizzato di ginseng (Von Ardenne, Klemm 1987).

    Gli effetti di 400 mg/giorno di un estratto di ginseng per 8-9 settimane su una serie di funzioni cognitive, sono stati paragonati al trattamento con placebo in uno studio randomizzato in doppio cieco condotto su 112 volontari sani di età superiore ai 40 anni (55 verum, 57 placebo). Il gruppo del ginseng ha mostrato una tendenza a reazioni semplici più rapide e ad un pensiero astratto significativamente migliore rispetto ai controlli. Tuttavia, non è stata riscontrata alcuna differenza significativa tra i gruppi in relazione a concentrazione, memoria o esperienza soggettiva (Sorensen, Sonne 1996).

    Gli effetti di un estratto standardizzato di ginseng, sugli stati dell’umore psicologico e sulla risposta percettiva allo stress da esercizio submassimale e massimale, sono stati valutati in uno studio condotto su 19 giovani donne adulte che hanno ricevuto 200 mg di un estratto standardizzato di ginseng radice o placebo al giorno. I risultati non supportano le affermazioni secondo le quali il ginseng migliorerebbe le caratteristiche delle funzioni psicologiche a riposo e durante lo stress da esercizio (Smith et al 1995).

    Gli effetti di un estratto standardizzato di ginseng (300 mg/giorno) su studenti maschi non allenati, sani, e su studenti maschi sani sottoposti a regolare allenamento con bicicletta ergometrica sono stati paragonati al placebo in uno studio randomizzato di 8 settimane, in doppio cieco. La somministrazione dell’estratto di ginseng ha prodotto effetti simili all’allenamento sul VO2 max, sulla potenza anaerobica e sulla forza muscolare delle gambe, ma nessun effetto sinergico su queste variabili di forma fisica si è verificato quando la somministrazione di estratto di ginseng è stata combinata all’allenamento con esercizio (Cherdrungsi, Rungroeng 1995).

    Esperimenti in vitro

    Proliferazione cellulare
    In esperimenti condotti su fibroblasti polmonari fetali maschili umani (MRC-5), l’aggiunta di estratto di ginseng (dializzato o sottoposto a trattamento termico per disattivare l’attività precipitante delle proteine) al mezzo colturale ha prodotto i seguenti risultati:
    • aumento fino al 100% della densità cellulare a concentrazioni equivalenti a 0,05-2 mg di radice intera/ml di mezzo e riduzione della densità cellulare a più di 5,0 mg/ml.
    • 0,75 mg di estratto/ml hanno avuto un effetto sulla densità cellulare equivalente a quello di 5 µg di idrocortisone/ml.
    • Tasso di crescita più veloce, cellule in fase mitotica più piccole ed in maggior numero e tempo di sopravvivenza superiore senza cambiamento del mezzo dopo l’aggiunta di 0,75 mg/ml o dopo l’aggiunta di 5 µg di idrocortisone/ml (Fulder 1977).


    Attivazione della biosintesi
    L’aggiunta di una frazione di estratto di ginseng ad un’omogenato di testicolo di ratto ha stimolato la sintesi proteica e del DNA . L’effetto è stato ridotto per mezzo dell’aggiunta dell’inibitore enzimatico cicloeximide (Yamamoto et al 1977).

    Un estratto standardizzato di ginseng ha stimolato il trasporto di D-glucosio nelle cellule di carcinoma ascite di Ehrlich e l’assorbimento di D-glucosio nel tessuto corticale cerebrale del coniglio (Yamasaki et al 1993; Hassan Samira et al 1985).

    Legame ormone-recettore
    È stato studiato il legame dell’ormone sessuale promegestone, marcato radioattivamente, al recettore citosolico per il progesterone nel miometrio umano, in presenza o assenza di estratto di ginseng o ginsenosidi puri. I risultati hanno dimostrato che la concentrazione di estratto di ginseng o ginsenosidi necessaria per un’inibizione competitiva del legame del promegestone al recettore era di gran lunga superiore rispetto alle concentrazioni ottenibili dopo la somministrazione orale (Wagner, Norr 1994).


    Possibili meccanismi adattogeni
    - Azione su ipotalamo ed azione al “risparmio” sulla corteccia surrenale mediata dalla pituitaria e dal rilascio di ACTH.
    - Nella fase 1 della GAS (stress acuto) aiuta a rendere l arisposta più efficente; la risposta è più forte e rapida, il controllo del feedback è più efficace ed aiuta il ritorno del livello di glucocorticoidi al normale più velocemente quando lo stress è terminato.
    - Nella Fase 2 della GAS (stress cronico) la produzione di glucocorticoidi viene ridotta (effetto di “risparmio” delle surreni) mentre la capacità surrenalica viene aumentata (effetto trofico).
    - In soggetti non stressati la pianta causa un aumento della secrezione di ACTH e cortisone, con effetto di senzasione di benessere.

  • Immunomodulazione

    Studi clinici sull’uomo
    Gli effetti del ginseng sui parametri immunologici sono stati valutati in uno studio randomizzato, in doppio cieco, nel quale gruppi di volontari sani di entrambi i sessi, di età compresa tra 18 e 50 anni, sono stati trattati per via orale con 100 mg due volte al giorno di estratto standardizzato, o 100 mg due volte al giorno di un estratto secco acquoso di ginseng o placebo al giorno per 8 settimane.

    L’estratto standardizzato e l'estratto acquoso di ginseng hanno aumentato la chemiotassi dei leucociti polimorfonucleati in circolo, l’indice di fagocitosi e la frazione di fagocitosi, i linfociti totali, il sottoinsieme delle cellule T helper, hanno favorito l’induzione della blastogenesi nei linfociti in circolo e l’attività delle cellule natural killer. Il solo estratto standardizzato ha aumentato il rapporto helper/suppressor (T4/T8)
    Con il placebo, soltanto l’aumento dell’attività delle cellule natural killer è stato significativo dopo 8 settimane.

    È stato concluso che gli estratti di ginseng agiscono come immunostimolanti nell’uomo e che l’estratto standardizzato è stato più attivo dell’estratto acquoso (Scaglione et al. 1990; Soldati 1988).

    Volontari sani arruolati in uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, al fine di studiare i potenziali effetti del ginseng sulla resistenza all’influenza e al raffreddore comune, sono stati trattati con 200 mg di un estratto standardizzato di ginseng o placebo al giorno per 12 settimane. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un vaccino polivalente antinfluenzale alla settimana 4. I risultati degli esami alla settimana 4, 8 e 12 hanno mostrato differenze decisamente significative tra l’estratto di ginseng e il placebo in relazione alla frequenza di influenza o raffreddori tra le settimane 4 e 12 , ai titoli degli anticorpi alla settimana 8 e all'attività delle cellule natural killer (Scaglione et al 1996)

    In uno studio controllato in singolo cieco, atto ad esaminare gli effetti di un estratto standardizzato di ginseng (200 mg/giorno) in 40 pazienti affetti da bronchite cronica, l’estratto ha migliorato in modo significativo l’attività dei macrofagi alveolari rispetto alla linea basale (Scaglione et al 1994)

    In uno studio pilota condotto su 15 pazienti affetti da gravi patologie respiratorie croniche, è stato somministrato per via orale un estratto standardizzato di ginseng a 200 mg/giorno per 3 mesi. I risultati hanno condotto alla conclusione che l’estratto di ginseng ha migliorato la funzione polmonare e la capacità di ossigenazione, apparentemente responsabile del miglioramento della capacità di deambulazione (Gross et al 1995).

    Uno studio condotto su due gruppi di 10 giovani maschi sani con 300 mg di un estratto standardizzato di ginseng al giorno per 8 settimane, non ha riscontrato differenze significative con il placebo rispetto agli effetti sui sottoinsiemi di leucociti e linfociti della circolazione periferica (Srusurapanon et al 1997.

    Esperimenti in vitro
    Cellule mononucleari della circolazione sanguigna periferica di volontari sani, o di pazienti affetti da sindrome da stanchezza cronica o AIDS, sono state testate, in presenza o assenza di concentrazioni variabili di estratto di ginseng, per l’attività delle cellule natural killer contro le cellule K562 e per la citotossicità cellulare anticorpo-dipendente contro le cellule H9 infette da herpes virus umano 6. L’estratto di ginseng ha favorito in modo significativo la funzione immunitaria cellulare delle cellule mononucleari della circolazione periferica di tutti i gruppi (See et al 1997).

    Un estratto standardizzato di ginseng e diverse sue frazioni possiedono attività anticomplemento e mitogenica, con l’attività anticomplemento più forte osservata in una frazione di polisaccaride grezzo (Yamada, Otsuka, Kiyohara 1995).

    Una frazione polisaccaridica acida di ginseng, contenente galattosio, arabinosio e acidi uronici, ha inibito l’emoagglutinazione indotta da Helicobacter pilori con una concentrazione inibitoria minima pari a 250 µg/ml (Belogortseva, Yoon, Kim 2000).


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