Idraste

Hydrastis canadensis L.

Utilizzo

Utilizzi vari

Il nucleo delle indicazioni per Hydrastis è rimasto immutato nel tempo.
Internamente regola le secrezioni gastroenteriche e biliari e trova il suo utilizzo principale nell'atonia gastrica con irritazione, sempre in condizioni croniche, nelle dispepsie e nell'ittero e nei problemi epatici funzionali. Mills (1991) lo considera uno specifico per dispepsia con componente epatica.

Un fitoterapeuta tradizionale contemporaneo, M. Moore, dice che il rimedio viene: ""… secreto attraverso le mucose. Stimola le secrezioni, il sangue e la mitosi, ed è quindi preferibile utilizzarlo in condizioni catarrali croniche, di lenta e cattiva guarigione a livello gastrointestinale e respiratorio.""

Le indicazioni sono: ""Deficienza dell'alto tratto gastrointestinale, con bocca secca, problemi di gengive, lingua coperta e secrezioni gastriche deficienti.""

Le controindicazioni all'uso: ""Gravidanza, patologia epatica e renale, infezioni o infiammazioni acute delle mucose o del mucoepitelio, infiammazione gastrica con bocca umida e lingua con punta arrossata"".

Astringe le mucose del tratto gastrointestinale e mantiene sotto controllo la flogosi, ma è anche un leggero lassativo (stimolazione del flusso di bile).
Per questa sua natura può essere utilizzato per contenere casi di diarrea, in particolare quando siano presenti fattori infettivi, ma può anche causare un movimento intestinale in caso di costipazione atonica/asecretoria. Non è comunque il caso di prescriverla per lunghi periodi dato che potrebbe ridurre l'assorbimento di nutrienti, soprattutto del gruppo della vit. B. Grazie alla sua azione tonica sulle mucose del tratto gastrointestinale, respiratorio e della vagina, è utile in tutti gli stati catarrali. Facilita la guarigione delle ulcere, in particolare di quelle peptiche, ed anche di tutti gli stati infiammatori ed infettivi del tratto gastrointestinale. E' un coleretico da usare per problemi epatobiliari e per combattere infezioni amebiche.

Per quanto riguarda il suo utilizzo come “antibiotico naturale” per raffreddori, influenze e infezioni in genere, così di moda in questi ultimi anni, come si è visto nella sezione di farmacologia esso non è pienamente supportato dai dati scientifici, né lo è dalla tradizione d'uso. In effetti, come sottolinea Bergner (1997), il suo utilizzo in questi casi dovrebbe essere limitato alle condizioni sub-croniche o croniche, e non tanto per il suo effetto direttamente antibiotico, quanto per la sua abilità a migliorare lo stato delle mucose e delle loro secrezioni, agendo in questo modo indiretto sui patogeni. Per questo l'autore consiglia di utilizzare l'Idraste solo quando si sia passati dallo stadio di febbre con flusso di muco libero, liquido e trasparente (stadio acuto) allo stadio di riduzione della febbre, congestione delle mucose, comparsa di ulcerazioni e di infezioni secondarie (stadio sub-acuto) o addirittura allo stadio di secchezza e ulcerazione profonda delle mucose con occasionale sanguinamento (stadio cronico).
Utilizzare la lozione diluita come bagno oculare, come collutorio per infezioni gengivali, o come doccia vaginale per infezioni batteriche o di candida.
Usata anche in caso di menorragia per ridurre il flusso, può anche essere usata per fermare emorragie post-partum.
L'utilizzo come ossitocinico per facilitare il parto è consigliato solo alle ostetriche.
Gli alcaloidi isoquinolinici si sono dimostrati attivi nel ridurre la severità della psoriasi.


Glossario