Iris

Iris versicolor L.

Utilizzo

Utilizzi vari

L'azione principale di questa pianta è sull’apparato digerente e sugli organi escretori e con questa indicazione è stata droga ufficiale della farmacopea statunitense fino al 1947, ed è usata a tutt'oggi dai fitoterapeuti britannici; essa stimola le secrezioni biliari, pancreatiche e intestinali, ed è quindi indicata per condizioni di secchezza delle mucose gastrointestinali, con feci leggere, steatorrea, cattiva digestione dei grassi, o dieta ricca in cibi in scatola o eccessivamente adulterati con labilità della glicemia. Molto indicata per aiutare i cambiamenti di dieta, soprattutto quando si deve passare da una dieta ""pura"" (macrobiotica, vegetaliana o vegetariana) ad una più onnivora; un cambiamento di questo tipo deve essere affrontato con calma, e l'Iris può aiutare: solitamente si assume una capsula ""00"" di radice polverizzata tra i pasti o con verdura fresca o succo di pompelmo, facendo seguire a ciò un digiuno di tre giorni. Lo stesso dosaggio di una capsula tra i pasti si utilizza per problemi di steatorrea o cattivo assorbimento dei grassi per insufficienza biliare. Come catartico usare due capsule ""00"", o 20 gocce di tintura, oppure ½ cucchiaino di radice in decotto per 10 minuti (meno efficiente come metodo estrattivo). Il suo utilizzo da parte degli Eclettici come rimedio per l'itterizia riflette una reale azione indiretta sulle funzioni epatiche; è però una pianta da non usarsi per disordini epatici acuti o cronici di una certa importanza, o in caso di concomitante terapia farmacologica.
Esercita una azione potente e può essere spiacevole quando presa in eccesso. La fitoterapia moderna tende ad usarla quasi esclusivamente in combinazione ad altre piante; per stimolare il sistema linfatico è spesso associata ad Echinacea. Essa fa parte del gruppo delle piante cosiddette alterative, insieme all'Arctium lappa, al Rumex crispus, all'Echinacea, allo Smilax, alla Centella, allo Scrophularia, e viene con queste utilizzata per problemi di pelle, eczema, psoriasi, eruzioni di origine intrinseca, in particolare quando vi sia setticemia o infezione attiva; agisce probabilmente influenzando la funzionalità epatica. Frequenti piccole dosi della pianta stimolano la diuresi, la salivazione e la sudorazione, indice della azione parasimpatomimetica esercitata sull'organismo.
Priest & Priest la consideravano un alterativo per condizioni croniche con una marcata influenza sul sistema ghiandolare e sul linfatico, Ellingwood la considerava invece uno specifico per feci chiare, urine scarse e pelle itterica ed inattiva. Il Kings Dispensatory concorda con i summenzionati autori sulle seguenti indicazioni: disordini epatici cronici, con dolore peggiorato dal movimento, eczema, psoriasi, disordini della pelle e delle ghiandole sebacee, allargamento della tiroide, problemi di digestione con mal di testa e nausea, in particolare dopo pasti ricchi o grassi, disordini intestinali e feci molli.
Riduzione funzionale delle secrezioni enteriche, con eruzioni cutanee, feci leggere, steatorrea, dieta da cibi in scatola (da usare per vari giorni per aiutare il cambio di dieta).


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