Lampone

Rubus idaeus (H. Lev.) Focke

Farmacologia

La presenza di flavonoidi, tannini e vitamina C spiega l’attività antinfiammatoria dell’estratto, molto probabilmente dovuta non solo ai singoli componenti ma alla sinergia tra di loro, in particolare al potenziamento dell’effetto della vitamina C da parte dei flavonoidi e dei tannini.

Le proprietà astringenti sono attribuite ai tannini.
L’estratto ha dimostrato in molti esperimenti su modelli animali di possedere una attività uterino-rilassante. L’estratto sembra esercitare la sua azione solo sull’utero gravido (sia animale che umano) e non su quello non gravido.
Le grandi difficoltà incontrate dai ricercatori nell’isolare i composti responsabili dell’azione potrebbero essere dovute alla presenza di polipeptidi difficili da isolare, oppure dal fatto che l’azione è dovuta alla sinergia dei vari componenti più che da un componente unico.

Uno studio retrospettivo, osservazionale e controllato su 108 donne, ha mostrato che le donne possono assumere foglia di lampone durante la gravidanza senza effetti collaterali per le madri e per i bimbi. L'ingestione della foglia può ridurre il rischio di travaglio pretermine o post termine. Inoltre le donne che assumevano foglia di lampone erano meno a rischio di parti cesarei, rottura artificiale delle membrane, uso di forcipi o altri metodi artificiali. Il trattamento era iniziato anche a solo otto settimane, anche se la media era di 30-34 settimane, con circa 3-6 tazze di infuso al giorno (Parsons, Simpsons, Ponton 1999).
Un Follow-Up randomizzato, controllato in doppio cieco, contro placebo degli stessi autori su 192 donne seguite dalla 32ma settimana di gravidanza fino al parto, usando 1.2 gr di foglia di lampone due volte al giorno in infuso. Nessun effetto avverso osseervato, ma anche nessun effetto sulla prima fase del travaglio, ed un accorciamento della seconda fase (9,6 minuti), ed una frequenza ridotta di uso di forcipe. Gli autori suggeriscono la necessità di studiare un intervento più precoce con dosi più elevate (Simpson et al 2001).


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