Liquirizia comune

Glycyrrhiza glabra L.

Farmacologia

    Introduzione

    La storia della ricerca moderna sui meccanismi d'azione della Liquirizia ha inizio nel 1946, quando un farmacista olandese, Revers, osservò che i suoi pazienti malati di stomaco notavano un sensibile miglioramento con l'utilizzo di un preparato a base di liquirizia. Revers notò anche che, alle dosi terapeutiche, i pazienti presentavano edema del viso e degli arti (Weiss 1996). Grazie agli studi che seguirono, GL e GA furono individuati come i composti responsabili sia dell'attività antiulcera che di quella edematogena e si scoprì una loro forte attività antiinfiammatoria. Carbenoxolone, il medicinale antiulcera più importante degli anni '60, non era altro che una versione sintetica (più assorbibile) del GA; anch’esso però provocava gli effetti collaterali edematogeni della Liquirizia.
    Successive ricerche hanno mostrato come sia l'azione antiinfiammatoria quanto quella edematogena dipendano dall'azione sull'equilibrio ormonale, in particolare su quello delle ghiandole surrenali.
    Prima di passare a vagliare la ricerca è però importante premettere che molta di questa si è concentrata solo su alcune componenti dell'estratto totale, in particolare la glicirrizina, l'acido glicirretinico e la liquirizia deglicirrizinata. Per una valutazione esatta delle potenzialità di questa pianta nell'uso orale (piuttosto che nell'uso per via endovenosa) è di fondamentale importanza selezionare solo i risultati applicabili a questo uso.

    Farmacocinetica

    La glicirrizina, dopo l'ingestione, viene convertita dalla flora batterica (Clostridium innocuum, Ruminococcus spp., Eubacterium spp) (Akao et al 1994) prima ad acido 18-b-glicirretico, e poi ad acido 3-epi-18-b-glicirretico, che è la forma in cui la molecola viene effettivamente assorbita (Hattori et al 1983) (a parte una quantità trascurabile di GL non metabolizzata). E' chiaro quindi che tutti i dati sull'azione di GL per via endovena non sono applicabili, almeno in principio, all'utilizzo per via orale di Liquirizia. La farmacocinetica del GA è influenzata dal continuo riassorbimento intestinale e dal suo riciclo a livello del circolo enteroepatico (Ishida et al 1990) che, trascurabile nelle prime tre ore (primo picco ematico) diviene determinante dopo ca. 10 ore (secondo picco ematico) (Kawakami et al 1993). Un altro importante fattore per la cinetica di GA è la compresenza delle altre componenti della Liquirizia. E' stato infatti dimostrato che la biodisponibilità di GA è maggiore quando esso sia parte di un estratto totale piuttosto che come molecola isolata (Wang et al 1995) .
    GA ha una emivita di 10-30 ore (Krahenbuhl 1994) .

  • Antibatterica

    Gli isoflavonoidi sono antimicrobici in vitro (Staph. aureus, Strept. mutans, Micobacterium smegmatis, Candida albicans) (Mitscher et al 1980).
    Attività antitumorale
    GL per os ha inibito l'azione tumorigenica del 7,12-dimetilbenzen[A]antracene (DMBA) nel ratto (Agarwal et al 1991), mentre GA ha inibito il legame tra promotori tumorali e cellule in modelli animali (Wang et al 1991) e ha dimostrato attività antimutagena (Zani et al 1993). Estratti totali di Liquirizia per os hanno a loro volta dimostrato attività antimutagena e protettiva nei confronti della carcinogenesi (Webb et al 1992; Wang et al 1992).

  • Antinfiammatoria (ed azione aldosteronica)

    Numerosi studi hanno confermato l'attività antiinfiammatoria della Liquirizia. In uno studio su animali, GA ha mostrato di possedere attività antiartritica simile a quella del cortisolo, diminuendo i livelli di S-GTP e S-GOT durante l'infiammazione (Tangri et al 1965), ed in un altro studio ha soppresso la sintesi di istamina e il rilascio di acido arachidonico da parte dei mastociti (Imanishi et al 1989). GA si è dimostrato un potente inibitore della cascata del complemento (percorso classico) (Kroes et al 1997).
    Il meccanismo esatto di azione non è però ancora chiaro.
    GA e GL si legano ai recettori glucocorticoidei (Tamaya et al 1986), ma la loro bassa affinità non spiega l'effetto antiinfiammatoria. E' stato inoltre chiarito che GA non agisce inibendo la sintesi di PGs, come si pensava (Chandler 1995) . E' vero che GL inibisce la produzione di prostaglandine e fosfolipase A2 (Okimasa 1983; Ohuchi et al 1981), ma la rilevanza di questo dato è dubbia, visto che GL viene convertita nell'organismo in GA.
    D'altro canto è da lungo tempo che l'uso di Liquirizia è legato a fenomeni di pseudoaldosteronismo. L'ipotesi più accreditata che spiega sia l'attività antiinfiammatoria sia quella pseudoaldosteronica propone che la Liquirizia agisca sul metabolismo degli steroidi e che si leghi anche in certa misura ai recettori per l'aldosterone (Hikino 1985; Pratesi et al 1991). In particolare, GA inibisce vari enzimi sia a livello epatico che renale: la 11-b-idrossisteroid-deidrogenasi (11-b-OHSD), la 5b- e la 5a-riduttasi (MacKenzie et al 1990; Tamaya et al 1979; Latif et al 1990). La 11-b-OHSD converte, nel fegato e nei reni, cortisolo (idrocortisone) in cortisone; la 5a- reduttasi riduce l'anello A degli steroidi e quindi inattiva sia i mineralcorticoidi che i glucocorticoidi che il progesterone. Il risultato della loro inibizione è un aumento della concentrazione dei suddetti steroidi e un aumento relativo della concentrazione di cortisolo (Morris et al 1990) .
    Il cortisolo, a differenza del cortisone, possiede una attività mineralcorticoidea importante, ed attiva recettori mineralcorticoidei di tipo 1 nei reni. Questa attività, insieme all'aumentato livello di aldosterone, causa ritenzione di Na, perdita di K e soppressione dell'asse renina-angiotensina-aldosterone (Epstein et al 1977; Biglieri et al 1991) .
    I glucocorticoidi possiedono vari effetti metabolici che sono potenzialmente accentuati dall'uso di Liquirizia: antiinfiammatori, antiproliferativi, immunodepressivi e diabetogenici. E' stato però notato che anche se GA aumenta l'attività antiinfiammatoria del cortisolo, esso antagonizza alcuni dei suoi effetti negativi, come la sintesi di colesterolo, l'atrofia del timo e dei surreni, la soppressione della sintesi di ACTH e l'azione antigranulomatosa (Kumagai et al 1967).

  • Antispasmodica

    La isoliquiritigenina ha dimostrato di possedere forte azione antispasmodica.
    Azione sul sistema immunitario
    GL agisce su: HVZ, HVS 1, virus dell'epatite B (attraverso la sialilazione del virus), epatite A (impedisce al virus di penetrare nella cellula), epatite da CMV in pediatria (Bianchi et al 1997) .
    GL ha anche dimostrato la sua utilità come antiretrovirale, sia inibendo la formazione di sincizi da parte di HIV, sia attraverso la stimolazione alla produzione di interferone, citochine, IL-2 e linfociti T extratimici (Bianchi et al 1997) . E' però improbabile che dosi orali di Liquirizia possano esercitare effetti antivirali sistemici a causa della biotrasformazione da GL a GA.
    GA ha mostrato, in due studi in vitro, di inibire la crescita e la citopatologia di vari virus DNA ed RNA (Pompei et al 1979; 1980).
    Anche i polisaccaridi presenti nell'estratto di Liquirizia hanno mostrato attività immunostimolante e inibitrice virale, in particolare attraverso la stimolazione della fagocitosi, dell’attività delle cellule NK e della secrezione di IL-1 e IFN (Yang, Yu 1990).
    Vi sono solo due studi su HIV che abbiano utilizzato GL per via orale.
    Nella ricerca di Endo (1993) egli riporta che 10 anni di terapia mista hanno aumentato CD4, migliorato il rapporto CD4/CD8 e aumentato l'attività delle cellule NK. Ikegami (Ikegami et al 1993) riporta che dopo 7 anni di terapia a base di GL orale su pazienti asintomatici non sono state riscontrate anomalie immunologiche, né progressioni verso AIDS, mentre sono stati registrati più alti livelli di anticorpi p24 e p17.

  • Antitossiva

    L'attività espettorante della Liquirizia sembra sia ascrivibile almeno in parte alla GL (Segal et al 1985), mentre la GA possiede una attività antitossiva paragonabile a quella della codeina (Leung 1980; Anderson, Smith 1961).
    Le mucillagini sono responsabili dell'azione demulcente.

  • Antiulcera

    L'attività antiulcera è stata studiata soprattutto sul carbenoxolone (CB) che è chimicamente e farmacologicamente simile alla GL. Il CB migliora le proprietà protettive della mucosa gastrica, probabilmente attraverso una mediazione delle prostaglandine, della produzione di secretina, o attraverso una azione diretta sulle mucose stesse (Barrowman et al 1982; Guslandi 1980; Watanabe et al 1984).
    Il fatto che la Liquirizia deglicirrizinata (DGL) abbia dimostrato anch'essa una attività antiulcera ha posto il problema di individuare i principi responsabili. Va chiarito comunque che la DGL non è completamente priva di GL, ma ne contiene meno del 3%, ed è ad alto contenuto di flavonoidi, molecole spesso ad alta attività antiossidante ed antiinfiammatoria. L'idrossicalcone isoliquiritigenina ha dimostrato di avere effetti citoprotettivi sulla mucosa gastrica in vivo (Yamamoto et al 1992). Bisogna altresì ricordare che la maggior parte degli studi su DGL sono stati effettuati su lesioni indotte artificialmente in animali (Morgan et al 1983; Williamson, Evans 1994), e i pochi dati clinici non sono ancora definitivi.

  • Diuretica

    L’asparagina è un forte diuretico (Mills 1991).

  • Epatoprotettiva

    GA inibisce il danno epatico indotto chimicamente prevenendo il danno da radicali liberi e prevenendo la formazione dei radicali liberi (Kisi et al 1984). Studi più recenti hanno mostrato che anche la componente flavonoidica della Liquirizia è responsabile per l'attività antiossidante epatoprotettiva (Wang, Han 1993).

  • Estrogenica

    Sembra che la Liquirizia abbia un comportamento “anfotero” rispetto al metabolismo dell'estrogeno, cioé che inibisca gli effetti degli estrogeni quando i livelli in circolo siano elevati, e che li potenzi quando i livelli siano bassi. I flavonoidi possiedono una attività leggermente estrogenica (Kraus 1969), mentre GA antagonizza l'estrogeno esogeno (Sharaf, Goma 1965).


Glossario