Morella rampicante

Solanum dulcamara L.

Tossicità

Rapporti di vario tipo hanno fatto riferimento alla tossicità della morella sulla base della presenza di solanina (termine generico per la miscela di glicoalcaloidi tipici della patata, principalmente alfa-solanina), presenza che però non è stata confrmata da studi più recenti. Alcuni vecchi studi avevano anche suggerito la presenza di piccole quantità di alcaloidi di tipo atropina; anche questo dato non è stato confermato, ma in dosi molto elevate la pianta è stata associata a sintomi quali secchezza delel fauci con calore e dolore pungente, sete, malessere gastrico, nausea, diarrea, prostrazione o sincope. Questi effetti sono stati osservati principalmente dopo l'ingestione dei frutti, mentre non sembra siano mai stati osservati casi di intossicazione da ingestione dei fusti (vista la bassa percentuale di alcaloidi, ce ne vorrebebro 25 g per raggiungere una dose tossica).

Nessun aumento provato della frequenza di malformazioni o altri effetti negativi sul feto nonostante il consumo da parte di un gran numero di donne. Evidenza di aumento di danno fetale in studi animali (sull abase di studi sulla solasodina), anche se la rilevanza per gli esseri umani non è conosciuta.

Se ne scoraggia fortemente l'uso durante l'allattamento al seno.

Reazioni avverse
Oltre alle già citate reazioni all'eccessiva ingestione di bacche, si ricodìrda che le piante ricche in saponine pososno causare irritazione delle mucose gastrointestinali e reflusso gastroesofageo.


Glossario