Passiflora

Passiflora incarnata L.

Farmacologia

  • Azione sul SNC

    La Passiflora è un efficace sedativo in modelli animali, sia endovena, con riduzione della attività locomotoria spontanea e allungamento del periodo di sonno, sia per via orale, alzando la soglia nocicettiva e riducendo l’attività generale, senza causare incoordinazione o disturbi dei riflessi.

    La pianta ha mostrato effetti antispasmodici di tipo papaverinico, effetti depressivi del SNC e azione ipotensiva.

    In un altro studio la Passiflora ha indotto un effetto ansiolitico senza variare l’attività locomotoria.

    Non è ancora chiaro quali siano i composti responsabili per l’attività della Passiflora.

    La pianta intera ha inibito il legame con i recettori GABA-A.

    La crisina ha effetto ansiolitico e aumenta il tempo di percorrenza di un labirinto per i topi quanto il diazepam, senza effetti sulla muscolatura; l’effetto ansiolitico viene abolito da antagonisti delle benzodiazepine.
    La crisina, in vitro, sposta il flunitrazepam dai recettori centrali benzodiazepinici e, sempre in vitro, si lega ai recettori benzodiazepinici centrali e periferici.
    Sia gli alcaloidi che i flavonoidi hanno una teorica azione sedativa negli animali e l’apigenina è chiaramente antispasmodica e antinfiammatoria, ma dati recenti negherebbero una loro azione. Il maltolo isolato dalla pianta ha effetti simili a quelli della pianta in toto, perchè riduce l’attività motoria spontanea e aumenta l’effetto dell’esobarbitolo, ma la sua attività si esplica a dosaggi di molto superiori a quelli normalmente somministrati con gli estratti di Passifora.

    E’ probabile che la chiave del meccanismo di azione della Passiflora risieda nelle interazioni con i neurotrasmettitori del SNC.

    Studi clinici

    In uno studio controllato randomizzato a doppio cieco in 36 pazienti con disturbi ansiosi generali diagnosticati, 18 sono stati trattati con 45 gocce/giorno di estratto idroetanolico di passiflora e una compressa di placebo. Il gruppo di controllo (n = 18) ha ricevuto 45 gocce/giorno di gocce di placebo e 30 mg/giorno di oxazepam. I risultati indicano che l'effetto di entrambi i trattamenti era significativo rispetto ai valori basali, e che l'effetto della passiflora è a più lenta insorgenza rispetto a quello del oxazepam.

    In uno studio controllato randomizzato a doppio cieco, 65 soggetti dipendenti da oppiacei in crisi d’astinenza sono stati trattati con un estratto idroalcolico di passiflora e clonidina, o con gocce di placebo e clonidina. Entrambi i trattamenti si sono dimostrati ugualmente efficaci per la sintomatologia fisica dell’astinenza. Tuttavia, il trattamento passiflora/clonidina è stato più efficace della sola clonidina per la sintomatologia psicologica.


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