Psillio

Plantago ovata Forsk.

Farmacologia

  • Azione lassativa

    Lo Psillio agisce come lassativo di volume: si lega ai fluidi intestinali, aumentando il volume intestinale totale e stimolando così le pareti intestinali, diminuendo la pressione e aumentando la velocità di transito. Aumenta la percentuale di acqua nelle feci e il peso totale delle stesse.
    Azione antidiarroica
    Legandosi ai fluidi intestinali, lo Psillio aumenta anche la viscosità del contenuto intestinale, prolungando il tempo di transito e normalizzando la frequenza di defecazione in caso di diarrea.

  • Azione sul metabolismo

    Sempre grazie al potere legante, lo Psillio esercita una certa influenza sul metabolismo del colesterolo e del glucosio. Legandosi agli acidi biliari nel lume intestinale aumenta la percentuale eliminata con le feci e diminuisce il loro riassorbimento e riciclo nel percorso entero-epatico. Il fegato deve quindi sintetizzare una percentuale maggiore di acidi biliari a partire dal colesterolo, abbassando così il tasso di colesterolo ematico.
    Lo Psillio si lega anche al glucosio rallentando il suo assorbimento a livelllo del lume intestinale; in questo modo riduce i picchi di glucosio ematico, regolando indirettamente i livelli di insulina (e glucagone). Recenti studi in doppio cieco hanno verificato a livello clinico queste attività ed hanno evidenziato che per avere un’azione rilevante lo Psillio deve essere assunto con il cibo.

  • Azione sulla flora batterica intestinale

    Lo Psillio, inoltre, riduce l’attività di beta-glucoronidasi dei batteri del colon e inibisce quindi la loro capacità di separare i composti tossici dai coniugati epatici.

  • Effetto protettivo delle mucose

    Le fibre dello Psillio vengono fermentate ad opera dei batteri intestinali e rilasciano acidi grassi a catena corta che hanno un effetto trofico e differenziante sulle cellule delle mucose.
    Inoltre sembra che in presenza dello Psillio venga ridotta la conversione batterica degli acidi biliari primari in composti secondari più tossici.


Glossario