Rosmarino

Rosmarinus officinalis L.

Farmacologia

Farmacodinamica

Il Rosmarino ha effetti colagoghi, con effetto antispasmodico sui dotti biliari e antispasmodici e carminativi per il piccolo intestino. E’ un antiinfiammatorio.
Esercita anche un effetto inotropico positivo e aumenta il flusso ematico coronarico.

Il contenuto in oli essenziali è senza dubbio fondamentale per l’efficacia del Rosmarino, ma anche altre componenti giocano un ruolo importante nel fitocomplesso.


Olio essenziale
Attività per via olfattiva
Un effetto stimolante è stato notato sul ratto (Buchbauer et al. 1991). In studi effettuati su esseri umani ha mostrato la capacità di modificare alcuni parametri dell’attività elettrica del cervello, modificazione che è stata interpretata dagli autori come un’azione di tipo stimolante (Kubota et al 1992). In uno studio più recente di tipo randomizzato contro controllo e OE di Lavanda, 144 partecipanti sono stati valutati con il sistema computerizzato di valutazione cognitva Cognitive Drug Research (CDR), per misurare variabili cognitive e d’umore. L’OE di rosmarino ha prodotto un miglioramento significativo della performance sulla qualità totale e su fattori secondari della memoria, ma ha anche prodotto un peggioramento nella velocità di memoria rispetto al controllo. Ha anche prodotto maggior attentività rispetto al controllo e alla lavanda, ed anche una sensazione migliore di contentezza rispetto al controllo. L’OE ha mostrato quindi di poter influire sia si variabili oggettive sia su variabili soggettive (Moss et al. 2003).


Altre attività
Antispasmodica
Azione in vitro: l’OE inibisce le contrazioni artificialmente indotte della muscolatura liscia isolata di coniglio e cavia in maniera dose dipendente e reversibile. Questi dati supportano l’ipotesi che l’OE possieda proprietà calcio-antagoniste (blocco dei canali del Ca a livello del plasmalemma) (Lis-Balchin, Deans, Hart 1994; Aquel 1991).


Antibatterica e antimicotica
Attività variabile dell’OE applicato localmente e vaporizzato: da molto forte a quasi assente su: S, aureus; Streptococcus ssp, E. coli, Klebsiella; Proteus. (Lis-Balchin, Deans, Hart 1994; Aureli et al 1992; Deans e Riutchie 1987; Maruzzella 1960; Maruzzella e Liguori 1958; Maruzzella e Sicurella 1960; Mangena e Muyima 1999).

Mucolitica/Espettorante
Probabilmente dovuta all’azione irritante a livello dell’epitelio polmonare, e all’azione sui recettori polmonari che causa una reazione analettica.

Rubefacente
Probabilmente dovuta all’attività irritante locale e mediata dai recettori nervosi cutanei.

Antiossidante
I composti fenolici presenti mostrano un’elevata attività antiossidante, che può essere responsabile per il potenziale antiepatiotossico e antimutageno riscontrato su modelli animali (Fahim, et al. 1999).



Altri componenti
L'acido rosmarinico è un potenziale trattamento per lo shock settico, dato che sopprime l'attivazione del complemento indotta da endotossine, la formazione di prostaciclina, entrambe le fasi ipotensive, la trombocitopenia ed il concomitante rilascio di tromboxano Az (Wren).

Sempre l'acido rosmarinico, insieme all'acido ursolico e all'apigenina, sembrano essere alla base dell'effetto antiinfiammatorio dell'estratto di Rosmarino (Wren).
La diosmina ha una capacità di ridurre la fragilità capillare superiore alla rutina (Wren).

I diterpenoidi del Rosmarino hanno effetto antiossidante.
Secondo due studi, l'estratto di Rosmarino, ed in particolare i diterpeni acido carnosico e carnosolo, sono in grado di esercitare un effetto inibitorio sulle proteasi HIV-1 in vitro (linfociti H9).

Mentre l'acido carnosico sembra essere citotossico a dosi terapeutiche (Paris et al 1993) il carnosolo è efficace a dosaggi inferiori al livello di citotossicità (Aruoma et al 1996).

La O,O,N-trimetilrosmaricina (un derivato dell'acido caffeico) è un analgesico moderato e uno stimolante della muscolatura liscia.

Gli pseudo tannini sono antivirali (HSV) a livello topico.


Glossario