Sandalo

Santalum album L.

Altre specie

Santalum lanceolatum è la specie più comune in Australia (Applegate et al.1990), ed il valore esportato ha raggiunto nel 1989 i 4.2 milioni di dollari americani. Negli ultimi anni sono state implementate delle linee guida sulla raccolta sostenibile del legno, che dicono che non più del 50% delle risorse esistenti può essere racccolto, e che solo gli alberi con diametro al petto di 12 cm o superiore possono essere raccolti.
Santalum spicatum era un tempo molto abbondante ma è stato eliminato da molte aree a causa della conversione delle foreste a terreni da coltivazione (grano) o pascolo (pecore). Con una densità di 1-2 piante per ettaro, l’albero è ancora presente nell’area di 42 milioni di acri, ma la sua suscettibilità al fuoco e all’attacco delel formiche, allo sfruttamento da parte di animali selvatici, alla salinità crescente dei terreni pongono un rischio elevato alal sua sopravvivenza (Tonts & Selwood 2002).
McKinnell (1990) descrive il tipico processo di raccolta del legno: “… ai “pullers“ legali viene allocata una quota annuale di x tonnellate di legno verde o morto …. a questi “pullers” di legno di sandalo viene permesso di raccogliere solo quegli alberi vivi con un diametro di 40 cm ad altezza di 15 cm dal terreno. Vengono raccolti alberi morti di qualsiasi dimensione. Al momento circa metà del sandalo raccolto proviene da legno morto, una conseguenza questa delle siccità periodiche e di una serie di grandi incendi forestali avvenuti vari anni fà (Keally 1987). L’ammontare annuo di legno raccolto è ristretto a 2,000 tonnellate.
Nel 1995 una compagnia australiana ha vinto un contratto per la rimozione di un massimo di 200 tonnellate/anno di sandalo per produrre bastoncini di incenso repellente per insetti (Safstrom 2002). Tonts e Selwood (2002) citano anche un altro contratto ad Albany per la raccolta di 1,000 tonnellate/anno.
Cherrier (1993) riporta le difficoltà di coltivazione del Santalum in Nuova Caledonia, notando che lo sviluppo del duramen è proporzionale allo sviluppo appropriato dell’albero (gli alberi che vengono fatti crescere velocemente producono meno duramen). Sull’argomento della sostenibilità, Ehrhart (1997) presenta una rapporto ottimistico sullo status delle riserve esistenti di sandalo in Nuova Caledonia, in contrapposizione con le riserve quasi esaurite di molte isole del Pacifico del Sud, e sottolinea il fatto che una gestione della raccolta sostenibile dovrebbe essere fattibile in queste condizioni. Il pericolo è però, a parte la raccolta illegale e gli incendi, quello dell’ipersfruttamento, dato che le biorisorse della Nuova Caledonia difficilmente potranno sostenere più di una piccola percentuale della domanda totale di olio, e visto che le grandi case francesi di pfofumeria si stanno sempre di più spostando verso questo paese per offire il materiale.

Il pericolo naturalmente è che si sostituisca un albero per l'altro senza progetti a lungo termine, portando magari la nuova specie anch'essa sull'orlo dell'estinzione. E' vero che il Department of Conservation and Land Management (CALM) dell'Australia occidentale sta monitorando il progetto di coltivazione dell'albero, ed è vero che l'industria ha investito moltissimi dollari in quest'impresa. Il punto è che la piantagione potrà essere produttiva in non meno di 30-50 anni, quando gli alberi inizieranno a raggiungere la maturità (probabilmente ci vorranno 100 anni per raggiungere l'optimum), e non nei 15 anni predetti dai produttori. Fino a quel punto gli alberi continueranno ad essere abbattuti nel selvatico. I produttori sostengono che ci sono popolazioni abbastanza vaste da sostenere la domanda odierna per 100 anni. Quello che non si vuole dire è che con il declino della produzione e le limitazioni legislative sulla vendita di OE di sandalo indiano, è assolutamente prevedibile che le vendite di sandalo australiano saliranno moltissimo, e, come dice lo stesso Ian Kealley del CALM "ci vorranno un governo e una industria particolarmente forti per resistere agli incentivi finanziari per l'ipersfruttamento".


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