Sangre de drago

Croton lechleri L.

Farmacologia

    Introduzione

    Alla taspina sono state attribuite azioni antiflogistica (Perdue et al. 1979), antivirale ed antitumorale ( Vlietnick et al 1985) e cicatrizzante (Vaisberg et al 1989).
    I lignani hanno mostrato molte attività biologiche, alcune utili in terapia, tra queste la più rilevante è quella antitumorale.

  • Antibatterica

    Alcune sostanze polifenoliche (2,4,6-trimetossifenolo e 1,3,5-trimetossibenzene) e alcuni diterpenoidi sono in grado di inibire la crescita batterica ed in particolare quella di Escherichia coli e Bacillus subtilis. (Chen et al. 1994)

  • Antidiarroica

    Una frazione di proantocianidine oligomeriche, (SP-303) ha bloccato (in vitro, in cellule epiteliali intestinali, e in vivo, in topi colpiti da diarrea indotta da tossina del colera) l’ipersecrezione intestinale, inibendo la secrezione di cloro, dovuta a livelli troppo elevati di AMPc (Gabriel et al. 1999; Fischer et al 2004)

  • Antinfiammatoria

    L'attività antiflogistica è stata documentata in vari modelli animali, classicamente usati per evidenziare tale attività (Persinos, Perdue et al. 1979) ed è stata imputata principalmente alla taspina.
    Il latice diluito ed assunto per os riduce l’espressione genica di fattori che scatenano la risposta infiammatoria (TNF?, iNOS, COX-2, IL-6 e IL-1? (14). Miller et al (2001) ipotizzano che questa azione antinfiammatoria derivi dall’inibizione dei nervi sensoriali afferenti presenti a livello cutaneo, polmonare ed intestinale. L’applicazione in vivo topica sembra in grado di ridurre in maniera significativa l’edema e l’iperalgesia. Il componente attivo sembra sia una proantocianidina.

  • Antitumorale

    L'attività antitumorale è stata documentata, ovviamente, solo in vitro su numerosi modelli cellulari : cellule KB (Itokawa et al. 1991, Chen et al 1994) e sul test del DNA dei gamberi di mare (Mongelli et al. 1995).

  • Antivirale

    Il lattice in vitro inibisce il virus dell’Herpes simplex (HSV-1 e HSV-2), dell’influenza di tipo A, e dei virus parainfluenzali, del citomegalovirus, del virus respiratorio sinciziale.
    L'azione antivirale del Sangre de Drago è imputabile unicamente ad un composto, chiamato SP-303. Su tale composto esistono due studi clinici in cui applicazioni topiche risultavano significativamente più efficaci del placebo nel trattare le lesioni da herpes virus delle labbra, anche se resistenti all'acyclovir (Safrin et al. 1994) e dell'herpes genitalis nei soggetti affetti da AIDS (Orozco-Topete et al 1997). L'SP-303 è in grado di ridurre il numero e l'intensità delle scariche diarroiche in soggetti con AIDS affetti da diarrea di origine virale (Holodniy et al. 1999). Tale attività antivirale è stata dimostrata anche in uno studio su 184 soggetti affetti da diarrea del viaggiatore (DiCesare et al. 1998). Il meccanismo d'azione sembra imputabile ad un'azione sulla secrezione cloridrica, mediata dal cAMP (Gabriel et al. 1999).
    La (+)-gallocatechina ha mostrato, in vitro, attività anti-HIV-1 ed inibitrice HIV-2, SIV e Herpes simplex (Aquino et al 1996).

  • Cicatrizzante

    Il Sangre de Drago viene considerato da alcuni come il più potente cicatrizzante naturale disponibile sul mercato e questo impiego è senza dubbio quello per il quale questo prodotto naturale è famoso in tutta l'Amazzonia. La caratteristica tipica della cicatrizzazione indotta dal Sangre de Drago è la velocità: in esperimenti di laboratorio è stata osservata, dopo un solo giorno di trattamento, la formazione di una crosta dura e spessa (Pieters et al. 1995). La velocità era tale che i ricercatori imputavano l'effetto cicatrizzante ad un'azione fisica delle prantocianidine, la cui complessa struttura era in grado di precipitare le proteine del siero. A questa interpretazione sul ruolo predominante delle proantocianidine si contrappone la tesi della scuola americana, secondo cui la principale sostanza responsabile dell'azione cicatrizzante del Sangre de Drago è la taspina (Vaisberg et al. 1989). Sicuramente questo alcaloide è in grado di determinare la chemotassi dei fibroblasti e la loro attivazione (Porras-Reyes et al. 1993). E' probabile che in realtà la rapida e completa azione cicatrizzante del Sangre de Dargo sia da imputare ad una sinergia d'azione anche se molto resta da chiarire: a differenza di tutti gli altri cicatrizzanti, ad esempio, né la taspina né la frazione dei lignani non inducono infatti proliferazione dei fibroblasti ma sembrano preservare piuttosto il tessuto originario (Pieters et al. 1992: Pietes et al 1993). L'unico studio clinico sull'attività cicatrizzante (e antidolorifica) del Sangre de Drago si riferisce ad una recente comunicazione tenuta al Convegno dell'Associazione Americana di Pediatria, dove 10 lavoratori specializzati in disinfestazione delle culture dagli insetti sono stati trattati con applicazioni locali di un estratto di Sangre de Drago, standardizzato al 1% in taspina, per i sintomi dovuti alle punture da insetto (formiche, vespe, api, ecc.) con un immediato effetto di sollievo sulle punture (Miller et al. 2000).

  • Immunomodulante

    Il latice mostra di inibire, in vitro, il sistema del complemento e delle cellule T ed ha un’attività scavenging nei confronti delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) prodotte da neutrofili e monociti, probabilmente legata alla presenza di proantocianidine (Risco et al 2003).


Glossario