Tè verde

Camellia sinensis (L.) Kuntze

Farmacologia

  • Azione antitumorale

    Studi epidemiologici e clinici
    I molti studi epidemiologici (soprattutto giapponesi) suggeriscono che il tè verde, preso giornalmente, contribuisca a prevenire i tumori; l’azione sembra essere particolarmente interessante per i tumori del tratto gastrointestinale, dei polmoni e del seno (Sartippour et al. 2006). I risultati non sono sempre stati coerenti, ed in alcuni casi sono stati osservati aumenti dell’incidenza dei tumori (Zhang et al. 2002; Nakachi et al. 2003; Bettuzzi et al. 2005. Mu et al 2003; Sasazuki et al. 2004 Hoshiyama et al. 2004; Koizumi et al. 2003; Nakachi et al. 2000; Nagano et al. 2001; Seely et al. 2005; Jain et al. 1998; Jian et al. 2004; Zhang et al. 2004; Nagano et al. 2000; Lu et al. 1999; Zhong et al. 2001; Bushman. 1998). Le discrepanze sono state spiegate con delle inconsistenze nel design degli studi (Mu et al. 2005), con la difficoltà a comparare le differenti qualità di te verde che vengono preparate in maniera differente nelle differenti tradizioni (in particolare sembrano molto differenti in termini di contenuti di polifenoli i te verdi giapponesi trattati al vapore ed il te verde cinese (Mu et al. 2005) e la loro standardizzazione in infuso (Zhong et al. 2001; Koo, Chol 2004; Borrelli et al. 2004; Yang et al. 1997), e con le differenze individuali tra i malati e i tumori.
    D’altro canto la frequenza dei tumori nelle società nelle quali il tè è parte della vita quotidiana è sensibilmente ridotta (Greenwell 1999; Oguni et al. 1988).

    Riassumendo i dati epidemiologici (da Bushman 1998 se non indicato diversamente)
    Cancro allo stomaco: 6 positivi, 3 negativi. Uno studio non trova associazione (Tsubono et al. 2001) Un recente studio ha riscontrato una relazione inversa tra ingestione di te verde e rischio di tumore allo stomaco (Mu et al. 2005). E’ stata riscontrata una riduzione fino al 60% del rischio con assunzione di circa 8 gr/giorno di te verde in infusione moderata (2 tazze al giorno); la maggior riduzione del rischio si è avuta tra i fumatori “pesanti” (Imai et al. 1997). Nello studio caso controllo di i livelli ematici di polifenoli del te erano correlati positivamente con la protezione da cancro allo stomaco e all’esofago, in particolare tra non fumatori e non bevitori, ma ancora di più tra coloro con deficienza relativa di caroteni (Sun et al. 2002).
    Cancro alla prostata: 1 studio con riduzione del rischio con assunzione di più di due tazze di te al giorno (Jain et al. 1998)
    Cancro al seno: 1 studio positivo (Wu et al. 2003); 1 studio nota che consumo (5 tazze/giorno) a lungo termine è collegato a riduzione ricorrenza stadio I e II, ma non stadio III. L’aumento del consumo è associato a riduzione numero delle metastasi ai linfonodi ascellari in donne premenopausa stadio I e II, e ad un aumento del numero di recettori estrogenici e progestinici in donne post menopausa (Nakachi et al. 1998); 1 studio nota la riduzione della ricorrenza in donne con cancro invasivo (stadio I e II ma non III) se il consumo è maggiore di 3 tazze al giorno (Inoue et al. 2001). L’estratto di te verde ha inibito (in modelli animali) la crescita del tumore al seno con effetto direttamente antiproliferativo e indirettamente sopprimente delle cellule endoteliali associate al tumore. L’estratto, associato a tamoxifen, ne aumenta l’effetto inibitore sulla proliferazione delle cellule di tumore la seno ER(estrogen receptor)-positive, aumenta l’apoptosi e sopprime l’angiogenesi (Sartippour et al. 2006).
    Cancro alle ovaie: effetti positivi che aumentano all’aumetare della durata dell’utilizzo (Zhang et al. 2002)
    Cancro al colon: 3 positivi, 1 negativo
    Cancro al retto: 1 positivi, 2 negativi
    Cancro alla vescica: 2 positivi
    Cancro al pancreas: 2/3 positivi
    Cancro all’esofago: forte effetto positivi in 6 studi, ma effetto negativo aumenta all’aumentare della temperatura.
    Cancro ai polmoni: 1 positivo 1 leggermente negativo.

    Studi clinici
    Uno studio clinico caso-controllo sulla popolazione ha notato una riduzione del rischio di cancro allo stomaco nei consumatori di te verde, a prescindere dall’età di inizio del consumo (Yu et al. 1995), mentre un secondo studio caso-controllo su pazienti appena diagnosticati con tumore gastrico ha evidenziato la riduzione del rischio in caso di consumo elevato di te verde (> 10 tazze al giorno) (Kono et al. 1988), effetto inversamente proporzionale ribadito in uno studio ad intervista su soggetti appena diagnosticati con tumore gastrico (Ji et al. 1996). Il consumo di te verde ed estratti ricchi in vitamina C ha ridotto la formazione di nitrosamina in soggetti ad elevato rischio di cancro allo stomaco. (Xu et al. 1993).
    Il trattamento per 11 mesi con te verde decaffeinato di soggetti ad elevato rischio non ha conferito alcun effetto protettivo sullo sviluppo di lesioni precancerose all’esofago (Wang et al. 2002), ma in uno studio caso controllo su popolazione, il consumo di te verde è associato a protezione da cancro all’esofago nelle donne, e il rischio di sviluppo si riduce all’aumentare del consumo (Gao et al. 1994)

    In uno studio su 80 maschi giapponesi con polipi adenomatosi del colon sigmoide (lesione precancerosa), l’esercizio, il consumo di riso, te verde e caffè istantaneo è legato alla riduzione del rischio (Kono et al. 1991)
    Il te verde ha mostrato effetto chemiopreventivo in 52 soggetti fumatori, nel senso che ha ridotto al livello dei non fumatori i livelli di abberrazione cromosomica (Shim et al. 1995)

    E’ stata osservata una riduzione del rischio di sviluppo di tumore alla vescica in donne che consumano te verde (Ohno et al. 1985)

    Le catechine del te verde (600 mg/giorno) si sono dimostrate chemiopreventive in uno studio clinico controllato con placebo su pazienti con neoplasia intraepiteliale prostatica di livello elevato. I pazienti che hanno assunto le catechine hanno mostrato il 3% di incidenza di cancro alla prostata, comparato al 30% mostrato dal gruppo placebo (Bettuzzi et al. 2005).

    Dati sperimentali
    L’epigallocatechina gallato protegge da iniziazione, promozione e progressione tumorale in modelli animali di tumore della pelle (Mukhtar et al. 1994; Katiyar et al. 1993); l’estratto in applicazione topica protegge dalla immunosoppressione e dalla infiammazione cutanea indotta da UVB (Katiyar et al. 1995). In un test in vitro polifenoli hanno ridotto la capacità di adesione e movimento delle cellule di melanoma (Ogata et al. 1995). In altri studi, i derivati dell’epicatechina hanno diminuito la lipoperossidazione nei microsomi epidermici.

    Conclusioni
    L’evidenza fino ad ora più significativa è stata sistematizzata in due review. La prima, basata su studi pubblicati entro il 2003 (Borrelli et al. 2004), riguarda l’effetto protettivo del te verde sulla formazione di lesioni precancerose all’intestino crasso (polipi adenomatosi) e allo stomaco (gastrite cronica atrofica), che indica che il te verde potrebbe essere un agente preventivo per il settore della popolazione più a rischio di sviluppare cancro allo stomaco. La seconda, basata su studi pubblicati entro il 2006, (Wenbin Liang et al. 2007) riguarda l’effetto protettivo sulla formazione di cancro ai polmoni e suggerisce che il consumo regolare di te verde a dosi elevate (> di tre tazze al giorno) conferisca protezione dai carcinogeni del tabacco, semprechè l’utilizzo coincida con il periodo di fumo.


    Possibili meccanismi d’azione antitumorali
    1. Azione antiossidante e chelante degli ioni Fe: prevenzione delle lesioni al DNA e formazione di addotti, supporto p53, inibizione NF-kB, inibizione angiogenesi, VEGF, TNF, e collagenasi (Boik 2001, Xu et al. 1996; Chung et al. 1993)
    2. Induzione apoptosi tramite inibizione PTK e produzione eicosanoidi. Previene la persistemza di DNA mal codificante.
    3. attivazione detossificazione I polifenoli, isolati o in miscela, e gli estratti di te verde, hanno una forte influenza sui sistemi di detossificazione epatica di Fase I (P450 e vari suoi isoenzimi, con aumento dell’attività di P450 1A1, 1A2, 2B1 e l’inibizione di alcuni altri) (Bu-abbas et al. 1994; Xu et al. 1996; Obermeier et al. 1995; Mukhtar et al. 1992; Sohn et al. 1994; Sohn et al. 1994; Katiyar et al. 1993; Bu-Abbas et al. 1995; Khan et al. 1992) e di Fase II, responsabili per la sintesi di glutatione e chinone a livello epatico, intestinale e polmonare. In effetti questa attività sui sistemi di Fase II potrebbe essere più importante per l’attività anticarcinogenica di quella sulla Fase I. L’azione di inibizione sul P450 è poco significativa perché generalizzata nei polifenoli, mentre è più interessante la stimolazione degli isoenzimi. Infatti il risultato finale dell’attivazione degli enzimi di Fase I e II sarebbe quella di un aumento della clearance degli xenobiotici.
    4. Disregolazione della trasduzione dei segnali, delle interazioni tra i recettori cellulari e i promotori tumorali, i fattori di crescita, i fattori di trascrizione (azione su PTK, PKC, NF-kB, AP-1, , p21, p27, p53) (Boik 2001; Stoner, Mukhtar 1995; Komori et al. 1993)
    5. Inibizione dell’angiogenesi con azione antiossidante, inibitrice di PTK, di PKC, della VEGF, degli eicosanoidi, e della collagenasi (Yance, Sagar 2006). Inibizione della penetrazione delle cellule attraverso la membrana basale (Sazuka et al. 1995)
    6. Interazione diretta con le specie genotossiche (Bu-Abbas et al. 1994). Il tè verde inibisce la formazione di nitrosamine carcinogene sia in vitro (Wu et al. 1993) sia in modelli animali, sia nell’uomo; il bere la bevanda a base di tè dopo i pasti ha avuto più effetto sulla nitrosazione endogena del berla prima del pasto (Wu et al. 1993). Ha un effetto sulle nitrosamine specifiche del tabacco (Chung et al. 1993). In studi su esseri umani i polifenoli si sono dimostrati molto attivi contro i fattori mutageni e carcinogeni prodotti dal processo di cottura di carne e pesce (ammine eterocicliche), che vengono inibiti dal te verde (e da altri vegetali) (Liu 1989; Weisburger et al. 1994).
    7. Attività antinfiammatoria (Stoner, Mukhtar 1995) con riduzione dell’espressione delle prostaglandine legate alla tumorigenesi (August et al. 1999)

  • Azione cardiovascolare

    Studi di popolazione hanno mostrato che il consumo di tè verde è associato con una diminuzione a livello ematico del colesterolo totale, dei trigliceridi e dei livelli di LDL, e ad un innalzamento degli HDL. Il meccanismo di azione probabile è quello del blocco della ossidazione degli LDL.
    Alcune delle attività a livello cardiovascolare sembrano imputabili agli alcaloidi purinici che hanno una azione rilassante sulla muscolatura bronchiale, aumentano il flusso coronarico e stimolano il miocardio.
    Una delle catechine (l’epigallocatechin-gallato) mostra in vitro una attività antiaggregante comparabile all’aspirina.


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