Uva ursina

Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng.

Habitat

Nativo della zona circumboreale, in particolare del Canada e del Nord degli Stati Uniti, del Caucaso e della Siberia, e delle zone montuose dell’Europa.
Mostra un habitus tipicamente xerofita, e la maggior parte delle autorità indica come unico substrato possibile i terreni sabbiosi e secchi. Le osservazioni mostrano però che esso può crescere su terreni sabbiosi e sassosi ma umidi, ad esempio sui plateau glaciali (Keewaydinoquay 1977), oppure su terreni scuro e acidi in cima ad antiche creste sabbiose in boschi di conifere, oppure su terreni calcarei nelle Alpi o sui Grandi laghi nordamericani (Yarnell 1964; Fernald, Kinsey 1958). Chiaramente richiede un buon drenaggio e può crescere in terreni molto poveri, sterili, sassosi e sabbiosi, molto acidi ma anche umidi. Si riscontra su dune lungo le coste in condizioni che sono sopportate solo da erbacee specializzate, in boschi aperti secchi, insieme a Juniperus communis e J. horizontalis, Cedrus spp., Campanula rotundifolia, Erigeron strigosus, Hypericum perforatum e alcuni licheni xerofiti. In particolare la Cetraria islandica si trova spessissimo insieme all’uva ursina, che fornise un substrato e un habitat perfetti alla sua crescita.
I frutti, come si inferisce dal nome, sono utilizzati dall’orso come alimento d’emergenza, e le foglie sono una buona fonte di foraggio invernale. Cervi, scoiattoli e vari uccelli scavano nel terreno per cibarsi dei frutti secchi di uva ursina, senza i quali potrebbero non passare gli inverni più rigidi.


Glossario