Uva ursina

Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng.

Tossicità

Tossicità
(Blumenthal et al. 1998, Mills, Bone 2005, ESCOP 1997; Brinker, FJ 1998; McGuffin et al. 1997)
In letteratura non si riportano effetti cancerogeni della foglia di una ursina (ESCOP 1997).
L’idrochinone non risultata mutageno nell’Ames test con Salmonella typhimurium ceppi TA98 e TA100 e nel saggio con Bacillus subtilis (ESCOP 1997).
L’idrochinone, ma non l’estratto acquoso della pianta, ha mostrato di poter essere genotossico in modelli animali a 200 mg per kg di peso corporeo.
L’arbutina in test animali non ha mostrato effetti sulla riproduzione o sullo sviluppo della prole
Ha mostrato tossicità fetale alla dose di 400 mg/kg (Itabashi et al.1988).
L’LD50 dell’idrochinone va da 300 a 1300 mg/kg in roditori e cani, ma è solo di 42–86 mg/kg nei gatti.

Reazioni avverse
Può causare nausea e vomito a causa dell’irritazione gastrica possibile data la percentuale elevata di tannini (Blumenthal et al. 1998, Frohne 1989). Possibili effetti dell’overdose sono dolori gastrici acuti con nausea e vomito, infiammazione delle mucose urinarie ed ematuria, ed un suppostoo rischio di lesione epatica (Mills, Bone 2005).

L’idrochinone è un irritante ed un epatotossico, ed i suoi livelli nelle foglie devono essere controllati; l’ingestione di quantità dai 5 ai 12 grammi è risultata fatale.

Preparazioni schiarenti per la pelle contenenti più del 2% di idrochinone hanno causato ocronosi (degenerazione del colloide cutaneo) esogena e leucodermia in donne di pelle scura in Sud Africa (Williams 1992), e l’applicazione di creme al 10% hanno portato a reazioni allergiche con iperpigmentazione, anche se test effettuati a concentrazione del 3% su vari volontari di gruppi razziali differenti non ha portato ad eventi avversi.
L’idrochinone (all’1% in soluzione acquosa e al 5% in una crema) ha causato eritema e dermatite allergica da contatto.
D’altro canto non è stata osservata alcuna reazione nel caso di creme contenenti estratto di uva ursina.

Un caso di maculopatia in una donna di 56 anni è stato collegato (temporalmente ma non causalmente) all’assunzione di prodotti contenenti uva ursina; gli autori ipotizzano che alla base della malattia vi sia un effetto tossico della pianta con meccanismo di inibizione della sintesi della melanina (Wang, Del Priore 2004).


Gravidanza
Secondo Mills e Bone (2005) la pianta ha causato o è associata ad un sostanziale rischio di causare effetti avversi al feto o al neonato (ma non malformazioni), a causa delle proprietà uterotoniche (ossotociniche) dell’arbutina in vivo (ma uno studio di qualche anno fà sull’attività uterotonica di varie piante medicinali su modelli animali non ha mostrato alcuna attività dell’uva ursina - Shipochliev 1981). E’ un fetotossico potenziale. Non usare in gravidanza.

Allattamento
Sia l’arbutina sia l’idrochinone possono passare nel latte della madre, e a causa di ciò la pianta è controindicata in allattamento (Mills e Bone 2005)


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