Zenzero secco

Zingiber officinale Willd. Roscoe (secco)

Etnobotanica

Secondo Fluckiger e Hanbury (1885) “(a)rriva in Europa dall’India fin dai tempi più remoti attraverso il Mar Rosso e Alessandria (Vincent - Commerce & Navigation of the Ancients ii - 1807 - p695). Grande volume di importazione nel Medio Evo, lo troviamo in Inghilterra prima della conquista Normanna, appare spesso nei testi druidici ed è la spezia più comune, dopo il pepe, nel 13 e 14 secolo.
I mercanti italiani della metà del 14o secolola classificavano in the gradi:
1. Belledi (termine arabo che significa selvatico)
2. Colombino (con riferimento al porto di Columbum o di Quilon a Travancore)
3. Micchino (che significa “proveniente dalla Mecca”)

Lo Zenzero è una pianta ampiamente utilizzata in tutto il mondo a scopo medicinale, spesso con indicazioni del tutto simili.
In Cina è ritenuto un rimedio così importante che all'incirca il 50% di tutte le formule lo contengono. Nella medicina erboristica cinese le radici fresche e quelle secche sono considerati due rimedi diversi: la radice fresca è più delicata ed è utilizzata per febbri, brividi, mal di testa e mialgie, mentre quella secca è utilizzata per freddo “interno”, caratterizzato da mani fredde, polso debole e pallore.

Le indicazioni più spesso incontrate nei sistemi tradizionali sono tossi flemmatiche bronchiali o bronchiti (con un utilizzo che si avvicina a quello dell'Aglio). Una condizione trattata con lo Zenzero sia dai romani che dai cinesi che dagli indiani è il raffreddore, soprattutto come preventivo alle prime avvisaglie.

Questa tradizione si riflette perfettamente nell'uso moderno: tosse, raffreddore, influenza, tosse canina. In questi casi si usa combinare questa pianta con Allium sativum, Citrus limonum, miele e acqua.


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