Viburno

Viburnum prunifolium (Endl.) Rehder

Farmacologia

    Introduzione

    Per ragioni di identificazione errata e sostituzione non dichiarata tra diverse specie di Viburnum, gli studi precedenti al 1940 sono difficili da valutare. Nella pratica medica nord-americana il V. prunifolium entrò nella Farmacopea ufficiale (USP 1894) ma la sostituzione con V. lentago, V. cassinoides e V. rufidulum (adesso V. prunifolium var. ferrugineum) era accettata.

  • Antispasmodica

    Uno dei pochi test significativi, perché effettuati su un estratto garantito di V. prunifolium, ha testato un estratto secco dealcolizzato in vivo su una paziente e ha causato un evidente rilassamento uterino; un successivo test su una striscia di tessuto uterino della stessa paziente utilizzando lo stesso estratto ha dimostrato un rilassamento delle fibre in vitro in maniera dose-dipendente (Munch, 1939). Successivi studi su questo estratto tentarono di stabilire il componente attivo. I componenti scopoletina ed esculetina risultarono i più attivi sulla muscolatura uterina (1/20 e 1/8 rispetto alla papaverina) in vitro ed in vivo (Evans, et al 1942). Un’ipotesi sul meccanismo di azione della scopoletina è che essa agisca attraverso un blocco della trasmissione del SNA (Wren).
    Anche una frazione dell'olio volatile ricavato dalla corteccia della radice risultò antispasmodico e il composto responsabile fu riconosciuto come acido isovalerico che, insieme all'acido valerianico, è sedativo.
    I salicosidi sono antinfiammatori (Wren; Mills; Leung & Foster).


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