Mughetto

Convallaria majalis L.

Farmacologia

  • Effetti a livello cardiaco e renale

    Il Mughetto ha un effetto inotropico positivo sul miocardio, economizzando la performance cardiaca; riduce la pressione diastolica ventricolare sinistra quando è elevata e riduce anche la pressione venosa.
    Le glicosidi cardiache agiscono a livello della [Na-K]-ATPase inibendola in maniera selettiva. Questa inibizione risulta in una deplezione del contenuto cationico del citoplasma; in risposta a ciò, ioni Ca entrano nel citoplasma per riequilibrare l’equilibrio elettrico. L’aumentato flusso di ioni Ca ha un effetto inotropico positivo (forza di contrazione) sul miocardio. Causa anche un accorciamento dei periodi refrattari ventricolari (diminuisce il potenziale di membrana a riposo) e prolunga la conduzione a livello del nodo A-V; ciò ha un effetto sulla frequenza del battito cardiaco (effetto cronotropico) (Berkov 1992).
    La migliorata circolazione causata dall’effetto inotropico positivo agisce sul sistema simpatico attraverso un sistema di feedback, riducendo il suo tono. La migliorata circolazione a livello renale è anche la causa della azione diuretica della pianta.
    Diversamente dalle glicosidi cardiache presenti nella Digitalis, sembra che il complesso presente nella Convallaria non possieda azione vagale sul cuore. Così la Convallaria diventa la pianta da utilizzarsi nel caso in cui vi sia un problema di bradicardia dato che, a differenza della Digitalis, non esacerba la condizione. Per di più, dato che l’emivita dei cardenolidi della Convallaria è più breve di quella di digossina e digitossina, il rischio di tossicità è ridotto, anche se è importante che il paziente segua strettamente le indicazioni del terapeuta [Weiss]. Il contenuto in flavonoidi è probabilmente responsabile per l’azione vasodilatatrice che lavora sinergisticamente con l’azione digitaloide [Mills].
    D’altra parte, l’azione più debole di questa pianta ne limita l’uso ai casi minori di insufficienza cardiaca. L’attività dei cardenolidi è dovuta alla porzione agliconica, anche se la porzione zuccherina è responsabile per la solubilizzazione della molecola. I gruppi responsabili per l’attività delle glicosidi cardiache sono probabilmente le funzioni delta-alfa-beta carbonili sull’anello lattonico. Sembra che una caratteristica obbligatoria di tutti i composti attivi sia la presenza di gruppi idrossilici a C-13 e C-14.
    Altre caratteristiche richieste per l’attività degli agliconi sono la configurazione cis tra gli anelli C e D, l’orientazione beta dell’anello lattonico insaturo a C-17 e l’orientamento beta del legame glicosidico [Evans].


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